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RETINA
Questo lavoro nasce davanti a uno schermo.
Giorno dopo giorno, guardando i notiziari su Gaza, ho iniziato a sentire il peso di ciò che resta impresso negli occhi anche dopo pochi secondi: bambini, fumo, sirene, militari, urla, silenzi.
Ho fotografato il mio computer usando tempi lenti, cogliendo quei momenti di passaggio tra un’inquadratura e l’altra. Non ho sovrapposto le immagini, le ho lasciate accadere, nel loro fluire.
Sono immagini confuse, stratificate, ma ormai chiare.
Un tentativo di fissare un’immagine collettiva, prima che tutto scivoli via.
È un lavoro nato in fretta, come in fretta dovrebbe finire questa guerra.















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